La
nostra
azienda
opera
nel
settore
delle
bonifiche
da
amianto
sia
compatto
(categoria
10/A)
che
friabile
(categoria
10/B)
utilizzando
tecnologie
moderne,tecnici
specializzati,ed
un’equipe
giovane
e
professionale.
Le
bonifiche
da
amianto
vengono
effettuate
attraverso
l’individuazione
dei
manufatti,
la
rimozione,
la
decoinbentazione,
l’incapsulamento
e
l’
allestimento
delle
aree
confinate
con
relative
unità
di
decontaminazione
ed
estrattori
a
filtri
assoluti
,
necessarie
per
la
messa
in
sicurezza
del
cantiere.
Il
servizio
di
bonifica
è
comprensivo
di
:
presentazione
del
piano
di
lavoro
alla
ASL
ai
sensi
dell’art.256
D.Lgs.81/08;
l’effettuazione
delle
analisi
per
la
classificazione
dei
rifiuti;monitoraggi
ambientali
in
M.O.C.F.e
SEM;
trasporto
e
conferimento
in
Impianti
di
smaltimento
autorizzati
con
rilascio
delle
attestazioni
di
avvenuto
smaltimento,
come
previsto
dal
D.Lgs.116/2020.
Terminato
il
processo
di
rimozione,
Edilambiente
Srl
effettuerà
il
monitoraggio
in
MOCF/SEM finale per la restituibilità dell’area al Committente.
Per
l’esecuzione
della
bonifica
di
amianto
compatto
e
friabile,
la
EDILAMBIENTE
Srl
si
avvale
esclusivamente
di
personale
dipendente
e
di
attrezzature di proprietà
.
Dove si trova
Attualmente l’amianto è comune trovarlo nei seguenti manufatti:
• Coperture costituite da tegole e lastre ondulate in cemento amianto (eternit)
• Canne fumarie e comignoli
• Gronde discendenti
• Serbatoi e condotte d’acqua
• Rivestimenti isolanti di tubi e caldaie
• Pavimentazioni in linoleum
L’
amianto
,
conosciuto
anche
come
asbesto
(dal
greco
inestinguibile),
è
composto
da
una
serie
di
silicati
idrati
presenti
in
natura
in
numerose
parti
del
mondo,
ed
è
caratterizzato
da
proprietà
particolari
quali
la
resistenza
al
calore
ed
agli
acidi, nonché una scarsa conducibilità elettrica, oltre ad avere elevate capacità fonoassorbenti e termoisolanti.
Queste
sue
pregevoli
peculiarità,
associate
al
fatto
che
si
lega
con
estrema
facilità
assieme
a
materiali
da
costruzione
quali
cemento,
gesso,
calce
e
con
alcuni
polimeri
come
gomma
e
pvc,
hanno
fatto
sì
che
sia
stato
largamente
utilizzato
fino
agli
anni
ottanta
nel
settore
industriale
ed
edilizio,
proprio
anche
grazie
alla
sua
versatilità
ed
ai
costi
di
produzione decisamente contenuti.
In
particolar
modo,
la
mistura
costituita
da
amianto
e
cemento
brevettata
nel
1901
dall’austriaco
Ludwig
Hatschek
con
il
nome
di
Eternit,
il
cosiddetto
fibrocemento
o
cemento-amianto,
da
noi
meglio
identificato
con
il
nome
del
suo
maggiore
produttore
presente
in
Italia,
ovvero
l’omonima
Società
Eternit
di
Casale
Monferrato,
ha
avuto
un
notevole
utilizzo
nella
produzione
di
lastre,
tegole
e
lastre
ondulate,
sovente
usate
quali
coperture
per
tetti
e
capannoni,
proprio
grazie
all’elevata
resistenza
alle
temperature,
al
deterioramento
ed
usura,
associate
ad
una considerevole leggerezza.
Negli
anni
ottanta
venne
scoperta
l’elevata
pericolosità
dell’amianto,
dovuta
proprio
alle
singole
fibre
tossiche
che
lo
costituiscono,
piccolissime,
leggere
e
molto
resistenti,
le
quali
possono
essere
inalate
con
estrema
facilità,
depositandosi
nei
bronchi
e
negli
alveoli
polmonari,
migrando
successivamente
verso
la
pleura
danneggiandone
i
tessuti.
L’esposizione
alle
suddette
fibre
può
provocare
patologie
deleterie
per
la
salute,
tra
le
quali
occorre
necessariamente
menzionare
tra
tutte
il
mesotelioma,
una
gravissima
forma
tumorale
che
colpisce
le
membrane
seriose
come
la
pleura,
il
peritoneo
ed
il
pericardio;
l’asbestosi,
malattia
di
carattere
polmonare,
che
genera
difficoltà
nella
respirazione
e
nello
scambio
d’ossigeno
con
il
sangue,
tendendo
successivamente
a
sfociare
in
forme
gravissime
d’insufficienza
respiratoria
e
mortali;
il
carcinoma
polmonare,
uno
dei
tumori
più
comuni
nella
popolazione,
in
cui
i
casi
derivanti
dall’esposizione
all’amianto
sono
poco
distinguibili
da
quelli
derivanti
da
altre
cause,
sebbene
sia
provato
che
l’esposizione
ad
ogni
tipologia
di
amianto
aumenta
il
rischio
del
suddetto tumore fino ad almeno cinque volte.
Occorre
comunque
specificare
che
l’amianto
può
perdere
considerevole
parte
delle
sue
caratteristiche
nocive
nel
caso
dell’amianto
in
matrice
compatta,
in
cui
lo
stesso
non
rilascia
facilmente
fibre
libere
nell’atmosfera,
all’opposto
invece
dell’amianto
friabile
e
facilmente
erosivo,
il
quale
risulta
ovviamente
molto
cancerogeno.
Pertanto,
i
materiali
friabili,
ovvero
quelli
che
tendono
a
sbriciolarsi
facilmente,
sono
da
ritenersi maggiormente inquinanti. Il divieto di impiego dell’amianto è stato introdotto in Italia dal 1992.
Finanziamenti lavori TAEG, TAN e TASSO ZERO